Per la rubrica #SociallyUnacceptable (con l’hashtag perché sennò non sei #cool) oggi vi parlo del Selfie, che poi non è altro che un comune autoscatto - o Self Portrait, se vogliamo fare quelli che fanno finta che ci capiscono e dicono brand al posto di marchio. Dopo aver brevemente dato una descrizione del Selfie dobbiamo andare oltre, sennò sarebbe la peggior rubrica della storia.
Dove, come, quando e perché dovremmo fare un selfie? No. La risposta a tutto è no. Il Selfie non è bello. La Selfie ancora peggio. Il Selfie sembra così ingenuo e benevolo, coi suoi filtri color crema e gli #hashtagghini simpatici con cui cercate di nascondere il senso di vergogna, ma in realtà è terribile. Orrido, ripugnante. Se qualcuno vi dice che il Selfie mangia i bambini, credetegli.
Tuttavia, in fondo, siamo tutti un po’ viscidi dentro. Anch’io, cari lettori (“Non attendetevi che la filosofia per esser vera abbia bisogno della testimonianza del filosofo”, diceva Schopenhauer. Che poi in realtà non ne sono sicuro, dovrei fare filosofia in questo momento). Anch’io mi faccio le #Fotine. Ma non più di una volta ogni uno-due mesi: e così dovreste fare anche voi, mannaggia! E non ditemi che non vi sentite dei vermi quando, in mezzo alla strada, vi sparate un Selfie di sfuggita con l’amichetto/a, perché è palese che, un decimo di secondo dopo che la foto sia stata scattata, quando vi ritirate a vita privata a capo chino sul vostro Smartphone (perché a noi ci piace il Brand) state facendo finta di scrivere un messaggio per tentare goffamente di seppellire il senso di marcio. La gente sa. Però, l’ho detto, siamo tutti umani (o bestie, fate voi) e quindi qualche volta potrei giudicarvi poco - e con me la società tutta -, nonché cadere in terribili tentazioni. Ci sono, per l’appunto, delle situazioni in cui Gesù bambino vi perdona e voi potete addirittura pensare di #instagrammare a cuor leggero, e sono 4*: i Selfie con i VIPz, quelli con persone che vedi non più di una volta all’anno, quelli autoironici e quelli post-barbiere/parrucchiere. Dei primi due c’è poco da dire, uno è uno sbandamento temporaneo causato dal sopraggiungere di un’emozione anomala e l’altro è una grande concessione da parte mia (sì, anch’io ho un cuore); mi concentrerei di più sui rimanenti. Il Selfie autoironico forse è quello più socialmente accettabile: una foto simpatica, in cui non ci si atteggia a modello di pubblicità dei profumi, si può fare. Qualche volta.

*Nessuna delle categorie sopraelencate mantiene la sua validità se la foto è stata scattata con l’ausilio di un bastone da Selfie (che in Francia chiamano Baguette per i selfie, a titolo informativo).